martedì 26 maggio 2009

Caro amico mi scrivo...

Qualche giorno fa un mio caro amico mi chiede: “Perché non scrivi più sul tuo blog? Eppure ce ne sarebbero di cose da dire…”

Oggi gli rispondo e in qualche modo mi rispondo, è vero Bernardo, ce ne sono di cose da scrivere, di critiche da fare, di risposte da proporre. E se adesso stiamo come stiamo è indubbiamente anche colpa di chi sa, ma resta a guardare e di chi potrebbe fare, ma non agisce; ovviamente me compreso.

Questo è un paese strano, dove se mai dovessimo liberarci dal nostro corruttore Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,(sentenza di I° grado processo Mills) ce ne libereremo solo perché non risponderà a 10 domande poste da un quotidiano e alla relativa indignazione popolare per le sue scappatelle.

Ce ne libereremo non per 15 anni di politica fallimentare, non per leggi prima approvate e poi annullate per incostituzionalità, (attenzione alla prossima decisione sulla presunta incostituzionalità sul lodo Alfano), ce ne libereremo non per voto popolare che non concede fiducia al suo partito, e non per coscienza degli elettori.

Non dovrebbe fregare niente a nessuno delle relazioni di letto del Cavaliere, non dovrebbe fregare della sua crisi coniugale, e non voglio sentir dire “ma è un personaggio pubblico”; io voglio confrontarmi su quello che è il suo ruolo istituzionale, il suo ruolo di rappresentante pubblico per decisioni che designano il futuro di un paese.

Non è mai importato nulla dei suoi trascorsi giudiziari, li si che si doveva sollevare un’enorme contestazione popolare, invece niente, vi state scaldando tanto perché una ragazza di 18 anni l’ha chiamato “papi”… e allora? Vi meravigliate della vita privata di un uomo il cui potere è pressoché infinito, ma vi chiedo, perché vi interessate della sua privacy e non di quello che fa per la vostra vita?

Perché siamo arrivati ad avere come unica arma per metterlo in difficoltà il gossip?

Perché non ci interessiamo dei veri problemi che invece esistono nel nostro paese?

Perché le opposizioni non incalzano sulle miriadi di incompetenze che ogni giorno vengono fuori da questo governo?

Tu sei lontano, sei in quel centro simbolo di un’utopia chiamata Unione Europea, sei in qualche modo un prodotto di eccellenza del mondo universitario italiano, ma già non sei più a disposizione per migliorare questo paese, perché ce ne è un altro che accoglie meglio chi se lo merita.

E come te ne conosco altri che servirebbero eccome, ma giustamente scelgono un futuro che possa garantirgli almeno la speranza di fare quello per cui hanno sudato per anni; qui no non è così, non si può, stiamo arretrando anche nel modo di concepire le cose.

Tra qualche giorno si voterà sia per le europee che per un referendum importantissimo, purtroppo a pochi fregherà di questi due eventi, che invece per importanze diverse saranno fondamentali.

Ci sono tante cose che non vanno, ci sono tanti diritti schiacciati, e tanti doveri mai assolti; io non farò politica, ne uscirei probabilmente corrotto, ho le minime competenze per guardare, capire, pensare e dare dei giudizi; mi fermo qui per ora, Proverò nei prossimi giorni almeno a chiarire, a chi vorrà leggermi, le idee sul prossimo referendum, questo non perché sia un professore, ma solo perché vengo da un seminario su di esso.

Caro Bernardo grazie per avermi spinto in qualche modo a riscrivere sul mio blog, paeseitalia è la nostra nazione di appartenenza, è l’utopia di un paese mai divenuto unito davvero; o no, almeno fino al prossimo terremoto temo, sarà così…

martedì 9 settembre 2008

Dieci anni volati via così; nel sole e nel vento nel sorriso e nel pianto

Storia mia e di Battisti

“Gli avevano diagnosticato un tumore al sistema linfatico, un linfoma non-Hodgkin. Morì dopo lunghi e inutili giorni di terapia intensiva, morì un mercoledì 9 settembre alle otto del mattino. A Molteno suonavano le campane a morto, erano per un signore di nome Lucio e che di cognome faceva Battisti.”

Morì in settembre, un mese che dava un titolo ad una sua canzone, quel ”29 settembre” che lo rendeva innamorato, di colpo, di una donna, correva al telefono e… “parlo, rido e tu, tu non sai perché, t’amo rido e tu non sai perché”.

1998, io avevo 14 anni, ma già sapevo un bel po’di Battisti, ricordo che lo venni a sapere dal telegiornale, all’ora di pranzo, rimasi come colpito, non era un cantante dei miei tempi, ma lo sentivo più contemporaneo che mai, le sue melodie, i suoi testi, quella voce afona, ma così coinvolgente, erano parte della mia vita; era morto, non avrei mai potuto sentire la sua voce dal vivo, ero triste, spento.

Ricordo che nei giorni successivi, la televisione mandò in onda tante canzoni di Battisti, interviste, le sue apparizioni alla RAI, concerti, come se solo perché era morto valeva la pena ricordarlo, ad un tratto tutti trovarono parole di elogio e di commemorazione per Lui, tutti avevano nel cuore almeno una canzone di Lucio.

Tra tanta ipocrisia, che in certe circostanze non manca mai, qualcosa di vero c’era, in molti avevano nella loro intimità una canzone di Battisti nel cuore, che aveva segnato un momento particolare della loro vita, un passaggio da immortalare, un ricordo da commemorare…

La prima canzone che ricordo di Battisti è “Fiori rosa fiori di pesco”, è la prima che ascoltai, ero poco più che un bambino, la ascoltai perché piaceva tanto a mio padre, che comprò un cd di Battisti, di quelli che si trovano a buon prezzo nei mercatini, e quel “…Scusa credevo proprio che fossi sola, credevo non ci fosse nessuno con te, oh scusami tanto se puoi, signore io chiedo scusa anche a lei, ma io ero proprio fuori di me”… mi incantò alle casse dello stereo, quella voce che in crescendo si rivelava commossa e incredibilmente angosciata dal pensiero che lei era ancora innamorata di lui, mi rendeva scosso e affascinato, avevo “capito” la sua voce.

Le canzoni più conosciute di Battisti sono quelle del tipo Dieci Ragazze o Acqua Azzurra Acqua Chiara, che si, sono molto famose perché simbolo di Hit Parade degli anni ’70, ma per me rappresentano il Battisti più commerciale, quello sulla bocca di tutti, non il “mio”, quello che cantava sottovoce facendosi scorrere le note addosso, quello che con la voce era disperato dall’idea che quella casa era da bruciare…”la poltrona a fiori è vecchia ormai, quello strappo è da cucire, ho la barba lunga come tu la vuoi ed ho voglia di morire”…

Me lo diceva sotto voce, era un colloquio, tra me e lui, ho avuto anch’io la voglia di morire per un attimo, proprio lei che invece dura in eterno; io che la barba invece la volevo tagliare sempre perché a lei non piaceva, “come tu la vuoi”, disposto a chi sa cosa per cercare un contatto, anche il più innocente possibile…”Vendo casa” era il titolo di questa superba melodia, impreziosita da parole pesanti che toccavano l’anima; vendo casa come per dire vendo la mia anima pur di ritrovarti…

Ho amato quel Battisti, che tradiva per sesso e per amore e che disperato a voce urlata chiedeva di “Anna”, ma che poi chiedeva alla sua compagna di vita cosa restasse di lui…”Cosa resta di me, io che parlo con te, io che parlo con te di Anna”…lo chiedeva umilmente, lo chiedeva a chi era stato tradito, a chi aveva fatto del male, a chi però era l’unica che potesse capirlo ancora una volta.

…Già, chi oggi è disposto a capirti anche sei fai un cazzata, o meglio chi è disposto a capirti anche se hai sbagliato di brutto, chi è disposto a darti un’altra opportunità….?

Lui l’ha data, quando invece che farlo, subisce il tradimento, la definisce “Comunque bella”, perché tale era lei davanti a lui, ancora bella nonostante una notte d’amore con un altro…”Anche quando un mattino tornasti vestita di pioggia, con lo sguardo stravolto da una notte d’amore….(siediti qui…non ti chiedo perdono perchè tu sei un uomo)….coi capelli bagnati (so che capirai), con quei segni sul viso(mi spiace da morire sai), coi tuoi occhi arrossati…mentre tu mentivi e mi dicevi che, ancora più di prima tu amavi me…tu eri bella…comunque bella”

Trovo in questa canzone tutto l’orgoglio di un uomo che chissà, forse riesce a perdonare per amore, perché senza di lei non c’è poi molto altro, perché delle volte forse bisogna solo perdonare…

Sento mio quel testo drammatico, forse il più forte che abbia mai ascoltato, quello dell’amore senza confini, che neanche la morte può spezzare, quell’amore che forse non esiste, che forse non è giusto, ma che se mai dovesse compiersi produrrebbe quell’eterno a cui non abbiamo accesso. “Respirando, pensieri un pò nascosti mentre prendi il sole, ti stai accorgendo che un uomo vale un altro sempre no non vale, respirando più forte ti avvicini al mare, stai piangendo ti entro nel cervello e ti raggiungo al cuore, proprio in fondo al cuore, senza pudore, per cancellare anche il più nuovo amore”, lei si ucciderà proprio come lui, per raggiungerlo, per amarlo di nuovo…è proprio questo l’amore? E’ questo il messaggio che volevi darmi? Quando si ama si ama fino alla morte?

So che sarebbe bello in fin dei conti, la tua vita sarebbe veramente compiuta…”tu a me uguale”…

Battisti ci ha dato forti colpi al cuore, ci ha dato da riflettere, mi ha dato un senso a delle giornate senza storia, senza un fine, mi ha detto che “Anche per te vorrei morire ed io morir non so, anche per te darei qualcosa che non ho e così e così e così…io resto qui a darti i miei pensieri a darti quel ieri avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi…al vento avrebbe detto si…” Si perché se faccio qualcosa è per te che ancora non ci sei, o che ci sei ma che non sai che lo faccio per te…lo faccio quotidianamente per chi mi sta vicino, un sorriso, uno sguardo, un rimprovero un’incazzatura, tutto ha un senso, o semplicemente lo si fa senza motivo apparente, lo si fa perché lo si deve. Perché amare è un’insieme di comportamenti capibili e non…

Mi sono sempre chiesto come siano i giardini in marzo, quei giardini in cui Battisti ci descrive i nuovi colori e i nuovi amori pronti a sbocciare in un mese in cui la natura rinasce e dove in ogni vita giunge quel momento per quella scelta; quella scelta che esula dalla quotidianità, dalla routine giornaliera. E’ la decisione della vita, dove nonostante le paure tocca scegliere, dove è il momento di vivere con te…”Che anno che è che giorno è, questo è il tempo di vivere con te, le mie mani come vedi non tremano più e ho nell’anima in fondo all’anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora ancora amor per te, fiumi azzurri e colline e praterie, dove corrono dolcissime le mie malinconie, l’universo trova spazio dentro me, ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è…”

Il coraggio di vivere…già può essere tutto e niente eppure è così indecifrabile il senso di queste parole che le rende ancora più affascinanti, ma lei la sua lei, sarà “attrice di ieri” ,“se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori”…lo farà, il coraggio di vivere gli dirà che è il tempo di vivere con lui, nonostante tutto…nonostante non si sia mai pronti…

Ecco Battisti mi dice tutto questo, le mie malinconie sono reali, sono giustificate, da quello che sento…non esagero…

D’altronde “che non si muore per amore è una gran bella verità”, ma quando si è tristi non si può nulla, “ e se ritorni nella mente basta pensare che non ci sei, che sto soffrendo inutilmente”…Battisti piange, piange perché nulla puoi fare, ne dormire, ne lavorare, ne vivere… ” Io vivrò senza te”; si prefigge questo, come, non lo sa spiegare, forse perché non c’è un modo preciso, perché ognuno poi riesce come può, forse perché qualcuno non ci riesce…

Già tornare a vivere, tornare ad amare, tornare ad essere qualcosa in comune con lei…”il ricordo come sai non consola, senza ali tu lo sai non si vola… io quel di mi trovai per esempio, quasi sperso in quel letto così ampio, stalattiti sul soffitto i miei giorni con lei, io la morte abbracciai, ho paura a dirti che per te, mi svegliai…come può uno scoglio arginare il mare…anche se non voglio torno già a volare…” ritorna a sognare proprio perché qualcuno torna a dare amore, speranza, e nulla potrà impedirci ancora di sperare, di tornare a volare qualche metro sopra la terra…

Crederò ancora all’amore, questo è il messaggio che voglio cogliere qualunque siano le batoste, qualunque sia la posta in palio…

Penso che poi oggi invece sono poca cosa, sono prevalentemente qualcosa in potenza, indefinito ancora pronto a dare, già pronto a ricevere, oggi sono solo “Pensieri e Parole” sono tanto in attesa di cominciare la vita…”la paura d’esser preso per mano che ne sai, (l’amore mio) che ne sai di un ragazzo per bene (è roccia ormai) che mostrava tutte quante le sue pene ( e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai) la mia sincerità per rubare la sua verginità (si tu lo sai) che ne sai”.

Che ne sai di me, di quello che provo, di quello che sento, non ho avuto modo di dimostrartelo, non sono mai stato me stesso…”che ne sai di un ragazzo che ti amava che parlava e niente sapeva eppur quel che diceva chissà perché chissà, adesso è verità…cara non odiarmi se puoi…” Davanti a te non ci sono più io, non ci sono mai stato, rimarrà un qualcosa senza senso, qualcosa vissuto pienamente solo nell’immaginario…ma Battisti chiede perdono, lo chiederei anche io, ma a chi…ho dato solo quel che potevo…molto poco, perché poco era richiesto… ma penso sempre a quello che sarebbe stato, è normale è umano…non sono contento così, ma accetto tutto, è giusto così…la felicità è nel vedere essere felici chi conta nella tua vita, anche a scapito della tua…questo è un senso che voglio trovare…che ho trovato…e che non so se riuscirò mai ad accettare.

C’è una bella favola che canta Battisti, molto più allegra e meno malinconica delle altre…il testo più o meno recita così…”occhi azzurri belli come i suoi Linda, forse non li hai ridi sempre non parli mai d’amore, però non sai mentire mai, bella sempre, dolce come lei, Linda forse tu non sei, tu non dici che resti insieme a me, però non mi abbandoni mai, tu non mi lasci mai, ti cerco e tu e tu ci sei, ti cerco e tu mi dai quel che puoi non fai come lei no non fai come lei…”

E’ la semplicità dell’altro amore, quello che non si nasconde dietro frasi complicate, dietro regali folli o dietro maschere illusorie…è l’amore sincero di due persone che stanno “solo” bene insieme, non fanno proclami, ne amore eterno, ne folle sentimento…una storia, un vivere tutto d’un fiato…perché l’amore è anche questo…

L’amore nelle canzoni di Battisti si respira nell’aria, è tremendamente reale, scene possibili, situazioni che possono accadere, o simili ad accadimenti che ci riguardano da vicino; oppure sono solo storie che ci fanno sognare un po’, che ci fanno sperare che anche noi un giorno, potremo cantare a bassa voce un motivo che ci emoziona perché si è avverato quel sogno…

“…L’esistenza un volo diventò per me, e la stagione nuova dietro al vetro che appannava, fiorì, tra le tue braccia calde anche l’ultima paura morì…io e te, vento nel vento, io e te, nodo nell’anima, stesso desiderio di morire e poi rivivere io e te…”

Perché abbiamo paure, noi siamo tremendamente fragili, insicuri, spesso non ci fidiamo, abbiamo bisogno dell’altra metà che ci dia coraggio che ci comprenda che ci faccia sentire importanti, che ci dia responsabilità…che ci dia un po’ d’affetto…che ci renda speciali, anche solo per un po’…

Ci sono poi canzoni diverse, canzoni che mi dicono che alla fine tra separazioni, ritorni e addii, qualcosa di positivo rimane, non tutto quello che facciamo può essere giusto, ma alla fine se si usa il cuore i conti tornano…”La nebbia che respiro ormai si dirada perché davanti a me un sole quasi bianco sale ad est…piccoli stivali e sopra lei, una corsa in mezzo al fango e ancora lei poi le sue labbra rosa e infine noi… e ascolto te il passo tuo il tuo respiro dietro me…a te che sei il mio presente a te la mia mente e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri per lasciar solo il posto al tuo viso che come un sole rosso acceso arde per me…”

L’amore è il sole che ci rende vivi, è la luce che ci guida nei momenti difficili, è qualcosa di unico che quando capita rende a colori qualsiasi scenario…è quella luce che ci permette di non avere paura del buio, e anche a chi come me ne ha, da la speranza di addormentarsi senza paure fino a quando non avrò più timore di restare solo.

Potrei continuare ancora per molto, potrei parlarvi di ancora chissà quante canzoni, ma preferisco fermarmi a queste che sono quelle che più mi rappresentano, che più ho sentito mie…

Concludo questo piccolo viaggio dentro me con quella che è un po’ un simbolo, racchiude sentimenti, orgoglio, passioni, speranze, sogni, cadute, felicità…il testo ve lo riporto tutto perché possiate provare con me anche solo qualche brivido di quello che sento io…

Provo gioie, come Te, provo tristezza come Te, provo passione come Te, provo dolore come Te…provo Emozioni…come Te!

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perche' e' stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni…


Battisti se n’è andato così d’improvviso, alla fine mi ha detto che con i colori si può cancellare il più avvilente e desolante squallore, mi ha detto che vibra dentro ogni voce sincera e il suo, come il mio discorso, quello più bello e più denso, lo esprime con il silenzio il suo senso…Tante cose son rimaste da dire, ascolta sempre solo musica vera e cerca sempre se puoi di capire…

Cercate sempre se potete di capire…altro non ci è concesso…Grazie Lucio

venerdì 27 giugno 2008

La democrazia che non c'è

Penso che a suo modo questa sia un'epoca che si ritaglierà un bel posto nella storia repubblicana italiana, non tanto per personaggi di spicco della vita politca, ne per particolari accadimenti; passerà allla storia come un periodo in cui in Italia la maggior parte della popolazione pensava di vivere in una democrazia.Verso la fine del 1900 un famoso filosofo e politico irlandese, Edmund Burke, si esprimeva così:
"se qualcuno domanda cos'è un governo libero, (paradigma fondamentale per una definizione corretta di democrazia) io rispondo che a qualunque fine pratico, è ciò che la gente pensa che sia."
Eccoci al punto "ciò che la gente pensa che sia"; ebbene la gente, il popolo, non solo non è più sovrano(una delle prime definizioni di democrazia includeva il popolo sovranao), ma si indigna se si parla di concetti strettamente inerenti la sfera politica, si indigna se si parla di regole da rispettare, si gira dall'altra parte se un presidente dell'esecutivo politico si considera legibus solutus.
Bisognerebbe capire che non solo il voto datogli dagli italiani non rappresenta un potere globale, ma anche che la Costituzione italiana, questa si al di sopra del consenso popolare, prevede che anche il Presidente del Consiglio dei Ministri possa essere sottoposto a giudizio.
Eccola la democrazia, il controllo, la famosa domada chi controlla i controllori?
Ci siamo, la suddivisione dei poteri, alla base delle rivoluzioni del '700, alla base del concetto democratico.
Oggi nel 2008 si dovrà dicidere sul nostro Primo Ministro su:
- 4 Luglio a Napoli si deciderà se chiedere l'utilizzo delle conversazioni registrate con il boss della Rai a cui promette affari.
. 7 luglio Milano udienza per il processo Mills (accusa di aver comprato una testimonianza: corruzione in atti giudiziari)
- 8 luglio udienza preliminare contro Agostino Saccà
-10 luglio Milano, la Corte d'Appello discussione sulla ricusazione del presidente del tribunale che in quella città lo sta giudicando
- 18 luglio Napoli, decisione sul rinvio a giudizio per corruzione di Saccà, incaricato di pubblico servizio.
Si dovrà decidere, a meno che il Parlamento, oggi finto luogo di decisione, visto la maggiornaza a disposizione del premier, non faccia passare il lodo Schifani bis, ovvero il "il capo" non è gudicabile, tutti i processi si sospendono automaticamente, finchè siede a Palazzo Chigi.
Ora mi spiego tutto, ancora oggi ha ragione Burke, se la gente pensa che tutto questo vada bene così,allora è governo libero anche questo, semplicemente perchè la gente non l'ha pensato. Ho sbagliato il titolo allora, è' democrazia anche questa, sbagliata ma lo è. Permettetemi dunque di non riconoscerla.

lunedì 23 giugno 2008

Classici siparietti italiani

Berlusconi ha chiesto nuove regole per i divorziati, Il Papa risponde che la comunione la possono fare solo i "puri e i senza peccato"...
Ora ci mettiamo a fare anche le leggi ad personam dell'anima... che abbia sempre avuto spinte megalomani l'avevo intuito ma da qui a cercare di cambiare le "sacre leggi di Dio" (che poi di Dio hanno molto poco)ce ne vuole...
Giustamente il Papa infastidito da questo affronto risponde che la comunione la si fa solo ai puri e ai senza peccato...cercando di sgombrare il campo verso tutti...infatti tolto lui e un'altro paio di "anime pie" a fare la comunione rimarrebbero in pochi.
Io a Berlusconi la darei comunque la comunione, per me se la merita, e non mi sorprenderebbe più di tanto che i gerarchi ecclesiastici concedessero questo... convinto come sono che tra grandi teologi, superbi oratori e unici possessori della carità cristiana un posto in paradiso a questo buon uomo glielo trovino.
Io mi tengo i miei peccati e il fatto che la purezza probabilmente non l'ho mai avuta, e spero fermamente che se qualcuno lassù ci stia davvero osservi bene e giudichi realmente chi per primo distingue nella razza umana, ovvero coloro che si fregiano di primati caritatevoli e storici che in realtà non hanno. Ratzinger docet.

giovedì 19 giugno 2008

Non è lo stop ai processi, è lo stop alla giustizia in Italia

"Pensano che la giustizia funzioni male. E se il prezzo da pagare deve essere una sorta di "immunità" giudiziaria per Silvio Berlusconi, sono disposti a pagarlo. Nel pieno dello scontro politico sul decreto "salva processi", gli intervistati del sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it, hanno pochi dubbi. Preoccupati per l'aumento della criminalità, pessimisti sullo stato della giustizia, vedono con favore l'iniziativa del governo che ha sospeso per un anno i processi meno urgenti."

…“che ha sospeso per un anno i processi non urgenti”

Volete sapere quali saranno i processi “non urgenti”?

Vi do alcuni esempi, saranno sospesi i processi per:

· Sequestro di persona, estorsione

· Rapina, furto in appartamento

· Stupro, violenza sessuale, violenza privata

· Bancarotta fraudolenta

· Corruzione,abuso d’ufficio

· Reati informatici

· Intercettazioni illegali

· Detenzione di materiale pedo-pornografico

· Immigrazione clandestina

· Omicidio colposo, con violazione delle norme sulla circolazione stradale

· Maltrattamenti in famiglia, molestie

· Traffico di rifiuti

Secondo voi sono processi non urgenti?

Secondo me questi sono la maggior parte dei processi che devono essere portati a termine, non i processi da sospendere a data da definire, nel dimenticatoio…che razza di norma è mai questa.

In più il nostro ministro della giustizia come se ne esce?:

“ Ognuno deve fare il proprio mestiere: chi governa deve governare, i magistrati devo fare i magistrati”

No complimenti bella frase, solo che secondo me si è perso qualche passaggio istituzionale… le leggi con le quali i magistrati lavorano le emana il governo e se il governo di fatto mette in stand-by la possibilità di operare da parte di un magistrato o susseguentemente di un giudice dubito che la “giustizia” possa lavorare nel pieno della sua fermezza e indipendenza.

mercoledì 18 giugno 2008

La “nuova” Italia

Da un primo argomento bisognerà pure partire, non lo è in ordine di importanza ne di piacere, lo è in ordine alle mie idee…

Giugno 2008, siamo nei primi 100 giorni di un nuovo governo, il Berlusconi IV, un governo con larghe maggioranze nei due rami del parlamento, un governo da cui gli italiani si aspettano molto.

Fino ad oggi, una peculiarità di questo governo era quella di non avere opposizione parlamentare, infatti il PD, partito principale che non partecipa al governo aveva aperto “l’era” del dialogo, come se interessassero a qualcuno le opinioni di leader che non hanno nessun potere per portarle avanti.

Altra peculiarità sono stati i primi consigli dei ministri, tenutisi a Napoli, solo perché città sommersa da immondizia, ora mi sarei aspettato che i suddetti ministri pulissero in persona le strade, invece l’emergenza continua ad esserci, ma nelle tv e sui giornali se ne parla di meno; situazione in miglioramento? A noi comuni cittadini non residenti nella provincia partenopea non è dato saperlo, per il resto l’attenzione si è spostata sulla nazionale di calcio… ora siamo ai quarti e tutti ci sentiamo d’un tratto più italiani.

Altra emergenza con cui è entrato questo governo (quando si è sfortunati non c’è niente da fare) è stata quella relativa alla sicurezza, nel mese di aprile abbiamo assistito a Roma e in Italia ad un aumento degli stupri e delle violenze in generale pari al 120%... ora o mi sono perso qualche stupro di massa nelle piazze, oppure qualcosa non mi torna.

Roma era diventata la città nel mondo con il più alto tasso di criminalità, l’emergenza clandestinità aveva superato soglie inimmaginabili ed in più ognuno nelle proprie case doveva combattere con una famiglia Rom che gli aveva invaso il cortile…

Anche qui una delle soluzioni che ci hanno proposto sono state l’esercito nelle città (mai vista una cosa così, forse solo nei film dove la Corte Marziale prendeva il potere…), le armi da fuoco ai vigili e le ronde di privati cittadini che sia ben chiaro possono solo aiutare nel lavoro di segnalazione la polizia o i carabinieri, anche se poi sono stati avvistati con spranghe e benzina al seguito.

Infine altra penosa emergenza del nostro Bel Paese, l’emergenza prezzi: “non si arriva più alla terza settimana”, “i pensionati mai così poveri”; erano questi alcuni titoli dei telegiornali…

Forse mi sono perso quando Belusconi e suoi ministri hanno distribuito viveri e denaro in giro per le piazze…perché non sento più fiatare nessuno… strano ed il bello è che nessuno mi ha avvertito…

E per non farci mancare niente, ci siamo sorbiti anche il rimprovero del nostro santissimo Padre che anche lui preoccupato o dal non arrivare a fine mese o dall’aumento dei poveri da sfamare, ha “rimproverato” il sindaco di Roma uscente di non preoccuparsi abbastanza del degrado e della povertà nella capitale, chiedendo inoltre maggiori stanziamenti economici per gli ospedali cattolici…e beh certo ora io cittadino devo anche sovvenzionare l’ospedale cattolico…

Ora il vero dramma è che questa non è una favola, e non ha un lieto fine, perché le cose sono due, ho alcuni dei problemi che vi ho elencato non era così drammatica o questi problemi non solo non sono stati risolti, ma per risolverli ci vorrebbero minimo alcuni anni. Delle due l’una…anzi ce ne sarebbe anche una terza, che forse è la più plausibile; quello che ci hanno raccontato non corrisponde esattamente alla verità, i problemi ci sono, ma si sa un conto è dire che il cielo è nuvoloso, un conto è dire che grandina.

Il primo problema dell’Italia è l’informazione televisiva e non, ci possono far credere quello che vogliono, ci possono indirizzare, possono crearci mondi illusori e infine possono decidere di darci dei contentini. Poi possiamo discutere di ogni singola anomalia del sistema “Italia”, ma per far stare meglio il pensionato piuttosto che l’operaio, per rendere un’amministrazione efficiente, per diminuire la burocratizzazione, per cercare di attuare una redistribuzione delle risorse per contare davvero a livello europeo bisogna avere una classe politica e dirigente sana, competente e che soprattutto faccia della politica l’unico interesse della propria vita economica.

Qui da noi non è così, specialmente nell’attuale destra non è così, la maggior parte della nostra classe politica, non è sana, non è competente, e cerca nella politica un ritorno economico e sociale che li renda immuni dall’essere giudicati per quello che fanno.

Il primo esempio di quello che vi ho appena detto è contenuto nell’emendamento sospendi processi contenuto nel decreto sicurezza approvato quest’oggi al senato.

100.000 processi in fumo, tra cui quello del nostro Primo Ministro…

Ora ditemi voi che stato di diritto è quello in cui il presidente di un esecutivo non può essere processato per una legge emanata da lui?

Io vi dico che non è uno stato di diritto, e la storia ci dice che sono altri gli esempi di Stato in cui questo è successo…

Ma a chi importa questo? Andatelo a dire in giro e vi risponderanno che i problemi sono altri e un pezzo di pane per questa sera ce l’hanno…già quello stesso pezzo di pane che ad aprile non bastava più…

Appunti iniziali

Il mio primo post lo voglio dedicare a chiarire il perché della scelta di parlare e scrivere del nostro paese…l’Italia.

Per prima cosa non mi ritengo un’intellettuale, un tuttologo o simil-giornalista, sono semplicemente uno studente, come tanti, che una volta per tutte ha voglia di uscire da schemi prefissati, da correnti di partiti universitari o politici, uno studente che è stanco di farsi prendere in giro da TV o “giornalai”, uno studente che vuole cercare di capire realmente come stanno le cose.

Per farlo non bisogna essere delle menti sopraffine, ci vogliono voglia, buon senso e una dose media di intelligenza.

Cercherò di spiegare e farmi spiegare la realtà per quella che è, cerchèrò l’obiettività, mantenendo ferma la mia coerenza, la mia ideologia, i miei valori.

Confrontarsi significa scambiarsi idee, bocciare pareri, cambiare radicalmente veduta su un dato fatto(capiamo bene questa parola!), ma anche (sarà la prima e ultima volta che userò queste parole lo giuro) rimanere fermi delle proprie convinzioni, della propria storia, del proprio ruolo.

Detto questo sono convinto che la società italiana abbia grandi problemi, che sono tutto tranne che risolvibili, a meno che non si cominci a leggere il mio blog… buona lettura.