martedì 26 maggio 2009

Caro amico mi scrivo...

Qualche giorno fa un mio caro amico mi chiede: “Perché non scrivi più sul tuo blog? Eppure ce ne sarebbero di cose da dire…”

Oggi gli rispondo e in qualche modo mi rispondo, è vero Bernardo, ce ne sono di cose da scrivere, di critiche da fare, di risposte da proporre. E se adesso stiamo come stiamo è indubbiamente anche colpa di chi sa, ma resta a guardare e di chi potrebbe fare, ma non agisce; ovviamente me compreso.

Questo è un paese strano, dove se mai dovessimo liberarci dal nostro corruttore Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,(sentenza di I° grado processo Mills) ce ne libereremo solo perché non risponderà a 10 domande poste da un quotidiano e alla relativa indignazione popolare per le sue scappatelle.

Ce ne libereremo non per 15 anni di politica fallimentare, non per leggi prima approvate e poi annullate per incostituzionalità, (attenzione alla prossima decisione sulla presunta incostituzionalità sul lodo Alfano), ce ne libereremo non per voto popolare che non concede fiducia al suo partito, e non per coscienza degli elettori.

Non dovrebbe fregare niente a nessuno delle relazioni di letto del Cavaliere, non dovrebbe fregare della sua crisi coniugale, e non voglio sentir dire “ma è un personaggio pubblico”; io voglio confrontarmi su quello che è il suo ruolo istituzionale, il suo ruolo di rappresentante pubblico per decisioni che designano il futuro di un paese.

Non è mai importato nulla dei suoi trascorsi giudiziari, li si che si doveva sollevare un’enorme contestazione popolare, invece niente, vi state scaldando tanto perché una ragazza di 18 anni l’ha chiamato “papi”… e allora? Vi meravigliate della vita privata di un uomo il cui potere è pressoché infinito, ma vi chiedo, perché vi interessate della sua privacy e non di quello che fa per la vostra vita?

Perché siamo arrivati ad avere come unica arma per metterlo in difficoltà il gossip?

Perché non ci interessiamo dei veri problemi che invece esistono nel nostro paese?

Perché le opposizioni non incalzano sulle miriadi di incompetenze che ogni giorno vengono fuori da questo governo?

Tu sei lontano, sei in quel centro simbolo di un’utopia chiamata Unione Europea, sei in qualche modo un prodotto di eccellenza del mondo universitario italiano, ma già non sei più a disposizione per migliorare questo paese, perché ce ne è un altro che accoglie meglio chi se lo merita.

E come te ne conosco altri che servirebbero eccome, ma giustamente scelgono un futuro che possa garantirgli almeno la speranza di fare quello per cui hanno sudato per anni; qui no non è così, non si può, stiamo arretrando anche nel modo di concepire le cose.

Tra qualche giorno si voterà sia per le europee che per un referendum importantissimo, purtroppo a pochi fregherà di questi due eventi, che invece per importanze diverse saranno fondamentali.

Ci sono tante cose che non vanno, ci sono tanti diritti schiacciati, e tanti doveri mai assolti; io non farò politica, ne uscirei probabilmente corrotto, ho le minime competenze per guardare, capire, pensare e dare dei giudizi; mi fermo qui per ora, Proverò nei prossimi giorni almeno a chiarire, a chi vorrà leggermi, le idee sul prossimo referendum, questo non perché sia un professore, ma solo perché vengo da un seminario su di esso.

Caro Bernardo grazie per avermi spinto in qualche modo a riscrivere sul mio blog, paeseitalia è la nostra nazione di appartenenza, è l’utopia di un paese mai divenuto unito davvero; o no, almeno fino al prossimo terremoto temo, sarà così…

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